Ricostruire le basi socio-educative

prima parte

In questi mesi non tutti si sono dimenticati dei bambini: genitori, insegnanti, pediatri, psicologi, pedagogisti e molti altri professionisti dell’età evolutiva hanno fin da subito iniziato ad occuparsene ed a farsi domande su come bambini e ragazzi stessero affrontando gli eventi.

Fin dai primi giorni di chiusura delle scuole, le famiglie hanno stravolto la loro organizzazione per potersi occupare 24 ore su 24 dei figli e migliaia di insegnanti hanno inviato storie e racconti per spiegare ai loro alunni, nel modo più accessibile e tranquillizzante possibile, cosa fosse questo Coronavirus dagli effetti tanto nefasti.

Da alcuni mesi, poi, tanti servizi per l’infanzia sono ripartiti e leggere i resoconti di come siano andate queste esperienze estive è confortante.

Ora sta ripartendo la scuola: come sempre è affidato a lei il ruolo di principale co-primario, accanto ai genitori, nell’educazione di bambini e ragazzi. Quest’anno il suo ruolo è anche quello di fronteggiare, grazie alla professionalità ed alla straordinaria creatività degli insegnanti, gli effetti a lungo termine del Lock-down e dei DPCM che ci proteggono da Covid-19 influenzando in maniera pressante la relazionalità di alunni e docenti.

Perciò è fondamentale ripartire proprio dalla relazione e dalla creatività: per riconquistare i bambini e i ragazzi, per far riprendere loro il ritmo di studio… e di crescita psico-sociale, perché il distanziamento fisico cui saranno costretti in classe non si trasformi in un distanziamento emotivo e sociale rispetto ai loro compagni di classe e di istituto, perché le procedure di sanificazione siano sentite come protettive per sé e per gli altri e come base dell’educazione civica e non come fonte di controllo, ansia e fobie, perché l’affrontare in maniera scientifica Covid-19 li faccia sentire più cittadini del mondo e li aiuti a sviluppare capacità di analisi critiche costruttive e capacità di pianificazione a lungo termine, perché … perchè…. perchè…

Perché le prime ricerche ad essere pubblicate in Italia e nel Mondo ci dicono che ai bambini e agli adolescenti questo 2020 non è piaciuto affatto!